COMPLESSO SACRALE DEL “COLLE DI PIONTA”
Situato a sud-ovest dell’odierna Arezzo, a 274 metri sul livello del mare e a circa un chilometro dall’attuale cattedrale, il Colle di Pionta, o del Duomo Vecchio, vanta origini antichissime, come attesta la presenza di fonti sacre e culti di acque salutari riconducibili ai “culti suburbani” di origine preistorica e documentati dal professor Giovanni Colonna. In seguito allo sviluppo della città’, il colle divenne un sepolcreto utilizzato dalle famiglie aristocratiche aretine, funzione evidenziato dai reperti rinvenuti.
E’ soltanto con il martirio subito dal secondo vescovo di Arezzo nel 304, e con inizio del culto di quest’ultimo, che il sito conosce la sua vera fioritura. Sul colle di Pionta, dopo la pace costantiniana nel 313, viene eretta una cappella oratorio ad opera del successore di Donato, Gelasio, rapidamente, attorno a questo primo nucleo, si sviluppa un importante centro culturale che porta il prof. J.P. DELUMEAU, dell’università’ di Rennes, a paragonare il Pionta a Tours e a parlarne come uno dei principali luoghi spirituali dell’intero occidente.
Il ruolo che esso ebbe e’ peraltro attestato dalle numerose e documentate visite di grandi personaggi che, per oltre un millennio, si susseguirono in questo luogo, tra gli altri: i due papi, Papa Vittore II che vi morì nel 1057 e Papa Gregorio X che vi morì nel 1210 le cui spoglie riposano nell’attuale cattedrale. Altre visite illustri sono state quelle di Pipino il breve nel 756 e il figlio Carlo Magno nell’800 e nell’801, Lotario I nell’836, Ugo di Arles con il figlio Lotario II nel 936 e 939, Ottone I nel 970, Ottone II nel 981 e Ottone III nel 996.
Ma il livello culturale raggiunto dal sito di Pionta é attestato essenzialmente dalla fervida attività’ architettonica il cui rilevamento è’ tuttora in fase di definizione: alla primitiva chiesa paleocristiana del IV secolo ( area ancora non identificata), si affianca nel 650-840 la cattedrale di Santa Maria e Santo Stefano che, come dimostrano le esplorazioni effettuate, rivela la presenza in loco di longobardi e poi dei franchi, la canonica istituita dal papa Gregorio IV presso la cattedrale nel 840 (non ancora identificata), la sede vescovile ( il vescovo di Arezzo sarà uno dei primi che dopo il mille si fregerà del titolo di conte), ed, infine, il grandioso complesso del tempio di San Donato, realizzato dal famoso architetto Maginardo ad immagine della Basilica di San Vitale in Ravenna, consacrato nel 1032 e purtroppo ancora non identificato.
Si viene così a costituire una vera cittadella vescovile la cui vitalità culturale conferma, oltre la presenza stesso di Maginardo, di Guido Monaco e dell’archivista Gerardo, grazie al quale ci sono pervenute le copie autentiche dei documenti liutprandani, lo sviluppo degli studi giuridici, musicali e dell’arte della miniatura, complesso di fattori che costituirono la “scuola della cattedrale” che porterà alla nascita della terza* Università dell’occidente cristiano dopo Bologna e Parigi.
*presto negli approfondimenti alte informazioni.
Raffigurazione del Tempio di San Donato di Arezzo
Purtroppo la ricostruzione del complesso monumentale del duomo vecchio é oggi resa difficoltosa da numerosi fattori: il sito subì le prime devastazione ad opera degli stessi aretini negli anni 1110 e 1129 nel contesto degli scontri tra guelfi e ghibellini, quindi nel 1203 Innocenzo III fece trasferire, con bolla papale, la cattedrale, l’episcopato e la canonica dentro le mura della città, presso la chiesa di San Pier Maggiore vicino al colle di San Pietro (che si trovava dove oggi è l’attuale cattedrale), appartenente ai monaci benedettini dell’abbazia di Santa Flora e Lucilla, adducendo, come motivazione: “per la pace della città e della chiesa aretina”.
Inoltre, pur rimanendo il Colle di Pionta meta di venerazione e pellegrinaggio per gli aretini, con il passare del tempo venne abbandonato, subendo saccheggi e divenendo ricovero di fuorilegge e sbandati. L’ultimo episodio, a determinare il definitivo declino del sito, avvenne in conseguenza della decisione di Pietro Strozzi, nemico del granduca Cosimo I, di accamparvisi con le sue truppe il 20/06/1554, scelta che portò Cosimo I alla demolizione dell’intero complesso il 20/10/1561.
Foto aerea con Drone del Duomo vecchio di S. Stefano e Santa Maria al Colle del Pionta di Arezzo VIII sec.
Ad oggi il degrado del Colle di Pionta é il medesimo di quello raggiunto nel 1561, Giace, infatti, dimenticato da tutti ingnorando il ruolo che questo ha avuto nel determinare la cultura europea occidentale, basti pensare all’introduzione del pentagramma da parte di Guido D’Arezzo e agli studi che portarono al recupero del diritto romano.
Una delle tre cattedrali da identificare al Colle del Pionta di Arezzo, eternata da Giotto nella “Cacciata dei diavoli da Arezzo” nella Basilica Superiore di Assisi.